Il progetto risponde all’urgenza di ridurre il numero di gatti randagi sul territorio di Rho, dove il fenomeno è in crescita e le risorse pubbliche non sono sufficienti a coprire le sterilizzazioni necessarie. Senza un intervento mirato, le colonie feline continueranno ad aumentare, aggravando criticità sanitarie, ambientali e sociali per l’intera comunità.
Il progetto “COLONIE FELINE – NOI CI SIAMO” si concentra sulla prevenzione del randagismo e sulla cura dei gatti randagi, con un’attenzione particolare alla sterilizzazione. Questo progetto, avviato due anni fa nel territorio di Rho, è ancora in corso e non ha una data di fine prevista, poiché le esigenze sono in continua evoluzione.
L’obiettivo principale è la sterilizzazione dei gatti di colonia per controllare la popolazione felina randagia. Il progetto include anche il monitoraggio e la registrazione delle colonie feline per garantire la tutela dei gatti liberi contro maltrattamenti e minacce. Inoltre, si punta alla riqualificazione ambientale delle aree dove sorgono le colonie e al sostegno dei volontari e dei referenti delle colonie.
Le attività principali del progetto comprendono la sterilizzazione e la castrazione dei gatti, interventi di emergenza per gatti feriti o malati, e il recupero e lo stallo dei cuccioli per l’adozione. Viene distribuito cibo e antiparassitari, e si costruiscono rifugi per i gatti e protezioni per i punti cibo. L’associazione organizza anche eventi formativi e raccolte di cibo per sostenere i volontari.
L’impatto del progetto è previsto su diversi fronti: ambientale, con la riqualificazione delle aree delle colonie; sociale, con la creazione di una rete di sostegno tra i referenti delle colonie; e civico, con la riduzione del numero di gatti vaganti e una gestione più organizzata delle colonie.
Prevenzione del randagismo nel Comune di Rho attraverso la sterilizzazione di 54 esemplari tramite ATS o cliniche convenzionate, 60 esemplari tramite risorse proprie e 54 esemplari tramite risorse del bando, per un totale di 168 gatti in tre anni. Quindi contestuale diminuzione delle nascite indesiderate, delle malattie trasmissibili e dei conflitti territoriali, con un impatto positivo sulla salute pubblica e sull’ambiente.