Nel Sud Italia il randagismo è un’emergenza: rifugi sovraffollati e poche adozioni locali. Nel 2020, 26.427 cani sono entrati nei canili sanitari del Sud e 42.291 erano nei rifugi. In Calabria, nella sola provincia di Crotone, circa 6.000 animali sono rinchiusi, con due strutture oltre i 2.000 cani. La scarsa sterilizzazione e la bassa consapevolezza sul benessere animale aggravano la situazione, alimentando abbandoni e maltrattamenti.
Nel Sud Italia il randagismo rappresenta una vera emergenza sociale e sanitaria. I canili sono sovraffollati, le adozioni locali molto limitate, e spesso gli animali restano per anni rinchiusi nei box. In Calabria la situazione è particolarmente grave: nella sola provincia di Crotone si stima la presenza di circa 15.000 cani nei rifugi, due dei quali ospitano oltre 2.000 animali ciascuno. L’assenza di dati ufficiali aggiornati da parte della Regione, fermi al 2017, rende difficile pianificare interventi efficaci.
Le cause sono profonde: mancanza di sterilizzazione, scarsa microchippatura e poca consapevolezza sulle responsabilità legate alla cura degli animali. Le cucciolate indesiderate sono frequenti, così come gli abbandoni. Il risultato è un numero sempre crescente di cani vaganti e rifugi al collasso, con alti costi per le amministrazioni pubbliche.
Il progetto “Non Uno di Troppo” nasce per affrontare questa emergenza alla radice, promuovendo la prevenzione attraverso sterilizzazioni e microchippature gratuite o a basso costo, accompagnate da attività di sensibilizzazione ed educazione. L’iniziativa è attiva in diverse aree della Calabria, in particolare nei territori montani della Sila, dove l’accesso ai servizi veterinari è limitato e il disagio sociale diffuso.
Le attività prevedono:
* Sterilizzazioni gratuite o calmierate per cani e gatti, sia di proprietà che randagi;
* Giornate dedicate alla microchippatura (“microchip day”) e interventi porta a porta;
* Campagne informative sul possesso responsabile e il valore della prevenzione;
* Azioni di advocacy per promuovere l’applicazione delle leggi e il sostegno pubblico.
Obiettivi attesi: ridurre le nascite indesiderate (60-70 sterilizzazioni), registrare fino a 200 animali in anagrafe e aumentare la consapevolezza della popolazione, contribuendo a contenere i costi pubblici e migliorare il benessere animale.
Il progetto mira a sterilizzare 60-70 animali e registrare fino a 200 cani, prevenendo nuove nascite e contrastando il randagismo. Le attività includono microchip day e interventi porta a porta per raggiungere anche le zone più isolate. Il progetto punta a ridurre i costi pubblici, migliorare il benessere animale e promuovere una maggiore consapevolezza sul possesso responsabile e la cura degli animali.