Il progetto intende rispondere alla necessità di rivalorizzare una realtà come quella della pastorizia che ancora è presente in alcune regioni d’Italia ma che sempre più spesso vede una poco attenta gestione dei cani da guardiania che diventano vittime di abbandono o maltrattamenti. Dopo un progetto di Studio di due anni patrocinati dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise sentiamo l’esigenza di organizzare una conferenza che possa riconsiderare questo mondo in ottica moderna e più attenta.
“Le sentinelle dei pascoli” è un progetto promosso da Stray Dogs APS per valorizzare il ruolo dei cani da guardianìa liberi o semi-liberi nella pastorizia tradizionale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. In questi territori montani, la collaborazione tra uomo e cane è da secoli un esempio di alleanza ecologica, fondata su rispetto, autonomia e coesistenza.
Il progetto si inserisce nel solco della transizione culturale “dalla tradizione all’innovazione”, proponendo una rilettura contemporanea del cane da lavoro: non più mero strumento, ma compagno consapevole, inserito in pratiche sostenibili ed etiche. Questi animali non sono solo ausiliari del pastore, ma veri e propri custodi del paesaggio, della biodiversità e della memoria culturale.
Il progetto si fonda sulla tematica “dalla tradizione all’innovazione”: rileggere le pratiche pastorali antiche in chiave contemporanea, mostrando come esse possano ispirare nuovi modelli sostenibili.
L’iniziativa prevede un evento pubblico di due giorni presso il Parco Nazionale di Abruzzo Lazio e Molise, con la partecipazione di esperti, allevatori, veterinari, ricercatori, etologi e attivisti. I principali temi affrontati includeranno:
benessere dei cani da lavoro e pratiche di gestione etica;
relazione uomo-animale nei contesti rurali;
modelli di convivenza sostenibile tra allevamento e tutela ambientale.
L’iniziativa principale è una conferenza di due giorni.
A seguire, i partecipanti si sposteranno presso Zooristur Farm, azienda agricola virtuosa che utilizza cani da guardianìa in libertà. Lì sarà offerto un pranzo con prodotti locali, e il pomeriggio sarà dedicato a un’esperienza immersiva guidata dal pastore, per osservare sul campo la relazione tra cane, gregge e ambiente.
Il principale risultato atteso è quello di un’inversione culturale in ambito agropastorale che ovviamente richiederà il suo tempo ma che da qualche parte deve partire, altrimenti sarà purtroppo destinato a scomparire. Il nuovo approccio che attraverso la formazione e la divulgazione intendiamo promuovere riguarda in primo luogo il benessere animale, nello specifico quello dei tanti cani da guardiania coinvolti nella pratica pastorale e parallelamente una loro più attenta integrazione.